Fin da bambino, osservare il cielo è sempre stata una passione, quasi un esigenza. L'arrivo della notte per me era un momento magico, mentre l'alba era sempre un po' triste. Si sa, la vita corre frenetica durante il giorno, mentre nelle ore notturne tutto sembra più ovattato, tutto è più tranquillo.

E arrivano le stelle.

Moon in the desert
Moon in the desert - San Pedro de Atacama

Col passare degli anni, oltre che avere mille impegni in più e mille problemi più complessi della mente libera di un bambino, anche il cielo è cambiato. Negli anni settanta osservare le stelle dalla città era ancora possibile, era ancora affascinante. Si potevano vedere stelle fino alla 5a e addirittura in certi casi alla 6a magnitudine e pochissime luci abbagliavano gli occhi con il loro fastidioso bulbo bianco.
Oggi non è più così.
Pochissimi posti nel mondo sono privi di quello che è ormai noto come inquinamento luminoso, cioè l’influenza delle luci artificiali sulla visione del cielo notturno: è causato dalla riflessione delle luci sugli strati più bassi della nostra atmosfera, che ovviamente si “colora” di aloni biancastri, di un’ovatta giallognola o arancione a seconda del tipo di illuminazione usata in città.
In Italia la situazione è abbastanza drammatica, soprattutto al Nord è impossibile trovare un posto buio dove osservare il cielo. Solo se ci addentriamo fra le montagne del Nord-Est, quasi verso il confine con l’Austria, troviamo un po’ di pace oscura.

Piccolo paese di pescatori sul Pacifico a sud di La Serena

C’è però un luogo sulla terra che non ha rivali per buio e nitidezza del cielo: il Cile. Il lungo stato che attraversa quasi tutta l’America del Sud, lungo la costa pacifica, è un mondo ricchissimo di natura selvaggia e, soprattutto al centro-nord, si apre in una zona desertica unica in tutto il mondo: il deserto di Atacama.
E’ proprio per questo motivo che nel luglio del 2019 ho deciso di fare il viaggio che tutti gli astronomi del mondo sognano: un mese nel deserto di Atacama, solo, ma in compagnia dei cieli stellati più perfetti del mondo. Non è un viaggio semplice ma neppure impossibile, l’importante è pianificare tutto nei dettagli, o almeno a me piace tanto fare così.
Il Cile infatti, oltre ad avere dei cieli perfetti dal punto di vista astronomico (e fra poco spiegherò il perché) è anche sede dei più grandi telescopi del mondo che sono stati costruiti, proprio per i motivi di cui sopra, sulle vette delle montagne più alte, immersi nell’aria secca del deserto.

Le zone migliori dove guardare il cielo sono quelle in quota, sopra i 2000 metri circa, dove gli strati di atmosfera più densi e più umidi sono ormai sorpassati. Ma come si sa, le nuvole sono un grosso problema per l’astronomo. Il Cile però, e soprattutto la zona del deserto di Atacama, ha una particolarità unica: è “racchiuso” tra due catene montuose, la cordigliera delle Ande, verso l’interno e la cordigliera della Costa presso il Pacifico. Questo fa si che le formazioni nuvolose provenienti dal Pacifico si condensano (perché l’aria si raffredda sull’oceano a causa della corrente di Humboldt) già sull'oceano, e dall'altro lato la presenza ad est della catena della Ande intercetta l'umidità proveniente dal bacino amazzonico, creando così un perenne campo di alta pressione.

CatenaAndina
Cordigliera della costa pacifica

Ci sono zone della regione di Atacama dove non piove da oltre 400 anni!

Deserto di Atacama
Deserto di Atacama

Anche molte forme di vita microbiche e batteriche sono scomparse: ed è per questo che la NASA ha scelto alcuni luoghi di questo deserto per esperimenti legati ai viaggi marziani, su un terreno che, per forme, caratteristiche e siccità, si avvicina moltissimo a quelle del pianeta rosso.
Quindi: cieli sereni in alcune zone per oltre 320 giorni all’anno, umidità che arriva a scendere al 10-15% e montagne molto alte.
Cosa volete di più?
Beh, serve qualcos’altro, che l’uomo non rovini tutto!

E i cileni in questo senso hanno fatto un ottimo lavoro. Ci sono leggi sull’inquinamento luminoso molto severe (che vengono rispettate) e nelle aree del deserto più propriamente “astronomiche” (dove risiedono anche i grandi telescopi) addirittura le rotte degli aerei vengono spostate sul Pacifico, in modo da non sorvolare le zone buissime del deserto.
Vi assicuro che a volte questo buio fa paura: mi sono trovato più volte immerso in un’oscurità così totale da non percepire alcuna fonte di luce per chilometri e chilometri attorno a me, sulla piana desertica. Ma, in una notte senza luna, addirittura le stelle fanno un po’ di ombra. Si, la Via Lattea, la nostra galassia, quella fascia lattiginosa che nell’inverno cileno (luglio per loro è pieno inverno) arriva ad attraversare tutto il cielo con il centro galattico proprio allo Zenit sopra la nostra testa, proietta così tanta luce che si nota l’ombra sfumata sul terreno sabbioso.
Per gli esperti, ho raggiunto una luminosità SQM (Sky Quality Meter) di oltre 22 magnitudini per arcosecondo quadrato. Pazzesco.

Combinazione ottimale per programmare questo viaggio è stata anche la presenza di un’eclissi totale di sole nei pressi di La Serena, città nel Cile centrale, il 2 luglio 2019. Quale occasione migliore poter ammirare il Sole Nero e godersi le notti stellate più belle del pianeta?

Eclissi Cile 2019
Eclissi Cile 2019

Il viaggio verso Santiago è lungo, oltre 20 ore di volo compreso lo scalo a Madrid. Nella capitale cilena mi aspettava un’auto a noleggio che mi ha accompagnato per circa 3800 km di viaggio per tutto lo stato: il Cile infatti è un paese lunghissimo e se volete vedere le parti più belle non vi resta che noleggiare una macchina: sono molto utilizzati anche i pullman (ho fatto quasi 1000 km anche con quelli) ma un’auto, soprattutto nelle zone desertiche e per potersi muovere liberamente durante la notte, è imprescindibile.

 

L’appuntamento con l’eclissi non ha deluso: un cielo perfetto nei pressi di La Higuera, a nord di La Serena e lo spettacolo è stato entusiasmante, come ogni eclissi totale che si rispetti.
Emozione palpabile anche fra le numerosissime persone che affollavano la fascia di totalità, con una durata di circa 2 minuti e mezzo, sufficienti per qualche bella foto ma sempre troppo pochi. L’attimo d’uscita dell’ombra della luna lascia sempre un po’ di amarezza, sapendo che per chissà quanto tempo non si proverà un’emozione così forte davanti al più grande spettacolo della natura. Se volete sapere di più sulle eclissi leggete il mio articolo del blog “a caccia di eclissi”.
La strada astronomica che mi ero programmato era iniziata con successo. Ora si poteva cominciare ad osservare il cielo notturno più bello del pianeta e visitare gli osservatori astronomici più grandi del mondo.
Ma questo ve lo racconto la prossima puntata.

Un momento dell'eclissi, a circa il 60% di copertura totale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cile, Eclissi Totale di sole
Cile, Eclissi Totale di sole - la Corona

Nella pagina Galleria Video potete vedere "Tramonto di un’eclissi", video realizzato da una serie di fotografie durante l'eclissi del 2 luglio 2019

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