Emozionare è un verbo molto ricercato. Non è semplice emozionare qualcuno e quando qualcuno ci riesce con noi, ci lascia qualcosa di speciale e di unico. Farsi emozionare da "qualcosa" anziché qualcuno, è ancora più difficile. Siamo bombardati da infiniti input, da differenti media, reali e virtuali, e tutto ci pare spesso scontato e prevedibile. Anche la Natura, con i suoi fenomeni più spettacolari, ci lascia a volte indifferenti e apatici. Che bello ritornare bambini e sperimentare tutte le emozioni che loro vivono ogni giorno. ogni ora, ogni minuto.

In fondo non è così difficile: provate ad affiancarvi per qualche ora ad un piccolo bimbo con gli occhi pieni di stupore, provate a guardare con i SUOI occhi, fatevi trasportare dalle SUE emozioni e dai SUOI urli di stupore nel vedere un albero con le foglie colorate d'autunno, nello scoprire per la prima volta il disco luminoso della Luna in cielo o nell'odorare un fiore dai vivissimi colori. Non è difficile, siamo stati tutti bambini e abbiamo avuto tutti queste sensazioni profondissime, quasi di spavento, quando il nostro cervello ha assorbito come una piccola spugna le meraviglie della natura.

Osservare un'eclissi totale di Sole è una di quelle emozioni che non ti dimentichi più, che ti fanno tornare bambino, che ti fanno capire che, dentro di noi, siamo ancora piccoli piccoli.

Ma cominciamo dall'inizio. Non è facile inseguire le eclissi di Sole. Sono eventi abbastanza rari, ma non rarissimi (ce ne sono da 2 a 5 ogni anno), che però sono visibili sono pKennedy Space Centerer pochi minuti in una fascia molto limitata del globo terrestre. Quindi per vederne una bisogna viaggiare. Quelle parziali, quando il disco solare viene mangiato solo un pochino dal nostro satellite, sono molto più frequenti ma decisamente meno spettacolari. Il nostro sole infatti è talmente luminoso che anche se la Luna copre il 90% del suo disco, la percezione di cambio di luce a terra è veramente minima.

Solo con un'eclissi TOTALE esplode la meraviglia.

Il mio viaggio in USA nel 2017 è stato organizzato proprio per la "grande eclissi americana", come tutti la chiamavano. Sapete, come tutti gli eventi celesti, è anche una questione di fortuna. Già nel 1999 avevo cercato di vedere l'eclissi europea: l'11 agosto ero a Monaco, ad inseguire un Sole sempre circondato da nuvole. E alla fine, nei fatidici minuti della totalità, ero avvolto da nuvoloni neri sotto una sottile e fastidiosissima pioggia. Usare il termine "fastidioso" è un eufemismo...

Il viaggio va Atlantisorganizzato con cura: strumentazione, macchine fotografiche, app meteo sempre alla mano e una macchina a noleggio per muoversi rapidamente in caso di maltempo locale. Per fortuna nel 2017 non ne ho avuto bisogno.

Il viaggio in USA è stato anche affiancato da una magnifica visita al Kennedy Space Center in Florida. E' una tappa fondamentale per gli amanti dello spazio, dell'astronomia e dell'astronautica, un museo storico che abbraccia tutta la storia dei voli spaziali dagli anni 50 fino ai giorni nostri. Imperdibile la vista maestosa dello Space Shuttle Atlantis, che viene scoperto quasi per magia dietro uno schermo di un cinema una volta terminato il video di presentazione. Emozione.

Rincorrere un'eclissi può essere complicato. La pianificazione è essenziale e non avremo un'altra chance visto che l'evento può durare solo dai 2 ai 7 minuti (caso rarissimo). La scelta della location va fatta con largo anticipo. Ero indeciso se scegliere un posto isolato, in mezzo alla campagna del South Carolina oppure cercare un punto più cittadino: con la presenza di altre persone sicuramente la parola EMOZIONE di cui abbiamo accennato prima è sicuramente più palpabile.

Clemson UniversityLa fascia di totalità, che percorreva tutti gli Stati Uniti, passava attraverso una cittadina di nome Clemson, South Carolina, famosa anche per la sua Università di Fisica e Astronomia. Quale miglior posto per vedere forse l'evento astronomico più importante dell'anno? La mia scelta è quindi ricaduta su Clemson, e devo dire che il luogo e le persone sono state molto accoglienti e

Clemson University

disponibili. Il campus già dal giorno prima era ottimamente allestito per ospitare un pubblico numeroso e in

effetti le migliaia di persone che si sono affollate il giorno dopo hanno messo a dura prova tutta l'organizzazione, che ha comunque retto bene.

La totalità arriva dopo circa un'ora e mezzo di parzialità: a questo link nella pagina video di questo stesso sito trovate il video di tutto l'evento, dal primo contatto, alla totalità, all'ultimo contatto. Le emozioni quando il sole nero prende il posto della luce sono incredibilmente intense: si passa dallo stupore all'incredulità, dalla meraviglia alle lacrime. Pochi eventi della natura sanno scatenare tante emozioni che non sono qui assolutamente descrivibili.Grani di Baily

Poco prima della totalità, il cielo da azzurro intenso comincia a farsi blu. Da lontano, se siete in una posizione favorevole, vedete l'ombra della luna che si avvicina velocemente verso di voi, portando con sè un'aria fredda e spettrale. Tutto cambia in un attimo: gli animali e gli uccelli in particolare smettono di cinguettare, credendo che la notte sia arrivata.

E la notte arriva davvero. Non è una notte fonda, è un blu scuro intenso che copre tutto il cielo. Appaiono le stelle ed è possibile scorgere Venere e Mercurio, i due pianeti interni più vicini al Sole. Nelle primissime fasi della totalità si scorgono i cosiddetti grani di Baily, degli effetti ottici-luminosi che avvengono naturalmente durante una eclissi solare totale, osservabili solo per pochi istanti, nel secondo contatto (o primo contatto interno) e nel terzo contatto (o secondo contatto interno) nella corona solare in prossimità del bordo lunare. Sono dovuti alla topografia irregolare della superficie lunare, quindi del bordo stesso del disco lunare osservato dalla Terra, che genera dei grani o perle luminose dovute al passaggio della luce solare, che splende attraverso alcuni luoghi della Luna (in prevalenza depressioni come valli, mari e crateri) e non attraverso altri (ad esempio i rilievi montuosi).

Essere circondati da un grande pubblico aumenta ancora di più l'emozione perché gli "ooooh", le grida di stupore e di gioia della gente si sommano esponenzialmente uno all'altro.

Due minuti e mezzo, per un viaggio di 7000 km, sembrano molto pochi, ma vi assicuro che ne vale la pena.

Come la bellezza del Sole Nero è arrivata, così se ne va, in silenzio e improvvisamente, perché non appena il Sole fa capolino di nuovo da dietro la nostra Luna, il giorno si riprende tutto e la magia scompare. Ma non l'emozione. Quella ce l'ho ancora dentro, anche dopo giorni, anche dopo mesi. Si ritorna alla normalità con un po' di fatica, come se ti avessero strappato via qualcosa di meraviglioso dal cuore lasciando un piccolo buco, grande come quella Luna che, per una strana coincidenza cosmica, è esattamente delle stesse dimensioni apparenti del nostro Sole e quindi lo copre perfettamente creando questo fantastico fenomeno naturale.

Siccome come già detto per vedere un'eclissi bisogna anche avere un po' di fortuna, c'è stato un momento in cui, durante la fase di parzialità, avevo pensato che quest'ultima mi avesse abbandonato. Nuvoloni neri avevano parzialmente coperto il cielo a Sud, lasciando intravedere solo parzialmente uno spicchio di Sole. Fortunatamente sono durati solo il tempo di qualche fotografia. Per un'altra coincidenza e (anche in questo caso) un po' di fortuna, sono stato poi contattato dal direttore delle comunicazioni scientifiche del dipartimento di Fisica e Astronomia di Clemson, che mi ha proposto di pubblicare proprio questa fotografia nel libro dell'evento che avrebbero pubblicato poco dopo.

Il coronamento di tanto lavoro e tanta passione.

 

 

Eclipse over Clemson

Leave a Reply

*